Happycondria: da un eccesso ad un’altro, nessuno conosce il Manifesto sul Dolore


Dalla felicità ostentata dell’Happycondria che rimanda più al concetto di “felicità alterata” al Manifesto sul dolore è un attimo!

Happycondria vs.Ipocondria – Nell’album Peter Pan di Ultimo del 2019 una canzone si intitola Ipocondria, qui in una strofa afferma:

Happycondria

“E ho capito che il mondo lo vivo così/Con la faccia distrutta quando è lunedì/”

evidenziando come la ripresa dell’inizio settimana sia da sempre un po’ pesante o quantomeno difficile da gestire.

Di contro negli ultimi anni è nata una filosofia di vita chiamata “Happycondria” secondo la quale tutti sono sempre e ovunque molto felici (famiglia, social, lavoro)…


Ma sarà ancora di moda l’Happycondria in un periodo delicato come questo?

Fin a poco prima dello scoppio della pandemia la smania di selfie felici con sorrisi a 360gradi erano all’ordine del giorno! C’era una corsa alla felicità, l’ansia di dover essere felici, sembrava quasi “una sindrome”. Se non sollevavi gli angoli della bocca eri una persona triste quindi, perdente.
Ora invece, in piena crisi ci è concesso essere tristi?

Il test dell’umore per chi vuole c’è!

Di botto, improvvisamente anche chi era felice sembra essersi spento un po’ …Con tutti i morti causa Covid…Non perdiamoci di animo, per i più determinati nel restare attenti al proprio umore, esiste sempre il test di misurazione scientifica della felicità! Si tratta di un test ideato e testato dagli scienziati dell’Università del Wisconsin, così come una biblioteca infinita di testi legati al pensiero positivo!

Avrà ancora valore oggi la figura del Chief Happiness Officier?

Sapevate che esiste la figura del Chief Happiness Officier? E’ colui che forma dipendenti più felici, quindi più produttivi sul lavoro 😉 Negli ultimi anni il famoso black friday ha alimentato il buonumore ma allo stesso tempo ci ha reso incapaci di accontentarci di quello che abbiamo .
In tutto questo, parlando della possibilità di concedersi dei momenti di tristezza o di dolore, voglio ricordarvi che sta per compiere 11 anni la legge 38 del 2010.

Questa legge garantisce l’accesso di ogni paziente, a prescindere dall’età o dalla patologia, a terapie contro il dolore.

Adistanza di molto tempo, ancora oggi, nel nostro Paese, non sono garantiti a tutti i cittadini i farmaci necessari.

Molti italiani non sanno neanche che una legge riconosce il diritto a non ‘soffrire inutilmente’.
Dunque questo articolo ha la finalità di porre l’attenzione sul giusto equilibrio che esiste tra la vera felicità e il vero dolore.

Nessuno dei due deve essere simulato o ostentato perché tutte le emozioni e sentimenti sono importanti. Se è vero che è importante conoscere gli strumenti giusti per condurre una vita serena senza estremizzazioni …

E’ altrettanto giusto conoscere l’esistenza del “Manifesto sul dolore”. Spezziamo una lancia in favore di chi soffre a causa di malattie importanti.

Il 90% delle sindromi dolorose sono trattabili ma non tutti lo sanno…Cosa prevede la legge?


Quasi il 90% delle sindromi dolorose sono trattabili, ma il problema del dolore è ancora spesso sottovalutato. A quasi 11 anni dall’approvazione della legge 38 del 15 marzo 2010, che poneva l’Italia all’avanguardia in Europa dal punto di vista normativo, il 72% dei cittadini non è a conoscenza di cosa preveda questo provvedimento.

“Risulta evidente – afferma Tiziana Nicoletti, del coordinamento nazionale Associazioni Malati Cronici e Rari di Cittadinanzattiva – una carenza di informazione tra medico e paziente, per questo è fondamentale che si rafforzi la formazione in primis dei medici, che poi hanno il dovere di trasferire le informazioni ai loro pazienti.

Happycondria


Anche su questo Cittadinanzattiva sta portando avanti una serie di webinar in collaborazione con i medici di medicina generale e con gli specialisti per migliorare una formazione che deve essere capillare e uniforme su tutto il territorio”.
Per migliorare la conoscenza del problema, il Manifesto suggerisce l’organizzazione di campagne di sensibilizzazione a livello nazionale rivolte a tutta la popolazione.

“Sul dolore cronico – conclude Nicoletta Orthmann, coordinatore medico scientifico della Fondazione Onda – c’è ancora molta disinformazione che noi ci impegniamo a contrastare.

È necessario lavorare in modo sinergico insieme ai professionisti e alle Istituzioni per veicolare alcuni messaggi chiave: il dolore cronico è una patologia che può essere curata, una diagnosi specifica conduce a una cura personalizzata, esistono centri d’eccellenza a cui ci si può rivolgere”.

Fonte: ansa