Quanti sono i tipi di intelligenza? PENSIERO & PENSARE (prima parte)

Cari amici di Benessere&Yoga della risata…

Sapete quanti sono i tipi di intelligenza che ciascun essere umano dispone e dei quali non è totalmente consapevole?

IO personalmente, non credevo che fossero così tanti, infatti quando ho scoperto determinate cose, ho voluto condividerle con voi.

Partiamo con questo post dedicato al pensiero creativo per esaminare poi man mano tutti gli altri tipi di intelligenza…..

Come nasce IL PENSIERO CREATIVO?

Quando il pensiero non ha un’idea precisa dell’obiettivo da raggiungere e il punto di arrivo non è dato, deve essere trovato o inventato. In questi casi il pensiero deve diventare creativo

Quando si dispone di una intelligenza di tipo creativo inevitabilmente disponiamo di:

  • Fluidità: ovvero la capacità di produrre tante idee senza riferimento alla loro qualità o adeguatezza;
  • Originalità: capacità di trovare idee insolite;
  • Elaborazione: capacità di percorrere sino in fondo la linea di pensiero intrapresa. Sviluppare l’intuizione sino a giungere a una formulazione rapportabile allo specifico problema;
  • Valutazione:capacità di selezionare tra le idee prodotte quelle più pertinenti agli obiettivi.

IL PENSIERO CREATIVO E’ UN TIPO DI INTELLIGENZA DI TIPO DIVERGENTE, perchè se fosse convergente non sarebbe creativo!

Infatti…

  • «La creatività si fonda sulla generazione casuale di idee e sulla loro selezione»

Le idee:

  1. Selezione «neo-darwiniana»: primo stadio in cui le idee vengono generate in modo casuale e un secondo in cui vengono valutate secondo il criterio «sopravvivenza»;
  2. Selezione «neo-lamarckiana»: la produzione delle idee è guidata da un criterio, generando solo idee nell’ambito prefissato.

IN CHE MODO SI CARATTERIZZA IL PENSIERO CREATIVO?

Vediamo come nel corso del tempo siano state fatte diverse scoperte. Cominciamo con Mednick.

Mednick, 1962:

La creatività come capacità di stabilire «associazioni remote» ovvero mettere insieme in modo utile idee usualmente non collegate tra loro;

Simonton, 1984:

Postula l’esistenza di «elementi mentali» che combinandosi danno origine a «configurazioni». Maggiore è il numero di elementi mentali maggiore saranno il numero delle possibili combinazioni, minore è la forza delle associazioni che collegano gli elementi maggiore sarà la probabilità che si stabiliscano nuovi legami

Weisberg, 1986:

La persona creativa di fronte ad un problema, cerca di recuperare informazioni dalla propria memoria per immaginare possibili soluzioni. Il soggetto è attivo in quanto cerca consapevolmente attingendo alla propria esperienza

Schank, 1988:

La creatività emerge quando invece di cercare una spiegazione tipica per l’evento, si prende come punto di partenza un altro evento simile a quello originario ma abbastanza diverso perché conduca ad un altro genere di idee.

Arnold, 1962: il metodo delle «relazioni forzate»

Porre in relazione due elementi al fine di farne scaturire un terzo rilevando le differenze principali tra i due elementi e cercando di trovare un espediente che permetta di ridurre il divario

ASSOCIAZIONI CREATIVE DI IDEE: le tecniche

Analisi Morfologica (Zwicky, 1969):
1)Scomporre il problema nei suoi aspetti principali;
2)Combinare gli elementi al fine di produrre associazioni che possono rivelarsi utili.

Bene, partendo dal presupposto che esistono diverse forme di pensiero, come abbiamo accennato prima, ora passiamo ad analizzare il pensiero produttivo.

IL PENSIERO PRODUTTIVO

Il pensiero che porta a individuare in ciò che è dato qualcosa di nuovo è stato chiamato dagli psicologi della Gestalt «pensiero produttivo».

 

IL PENSIERO RIPRODUTTIVO

Le modalità di pensiero che non sono sensibili alla globalità della situazione sono forme di pensiero «cieche alla struttura» e sono denominate «riproduttive» in quanto portano il soggetto a riprodurre meccanicamente procedimenti precedentemente appresi.

Il soggetto ha un «insight» e la situazione gli si presenta improvvisamente sotto una nuova luce e diviene immediatamente evidente qualche suo nuovo aspetto prima non avvertito/considerato.

Il pensiero riproduttivo si limita alla registrazione, anche automatica degli elementi.

Il pensiero produttivo coglie la struttura della situazione e questa attenzione permette di cogliere nuove proprietà degli elementi del problema, i quali vengono pensati e utilizzati in nuovi ruoli, o in diversa prospettiva.

Si attua in questo modo la ristrutturazione del problema.