Gli ormoni della felicità prodotti con lo Yoga della risata (SECONDA PARTE)

 

come funzionano gli ormoni nel nostro sistema nervoso
come funzionano gli ormoni nel nostro sistema nervoso

 

La melatonina, (N-acetil-5-metossitriptammina – C13H16N2O2) è un ormone secreto principalmente dalla ghiandola endocrina pineale (epifisi), che si trova alla base del cervello, e ha un ruolo fondamentale nella regolazione del ritmo sonno-veglia.
Piccole quantità ne vengono in realtà prodotte anche da altre ghiandole (tiroide, ipofisi, ghiandole surrenali, gonadi), e per questa ragione in alcuni testi non viene classificata come un vero ormone

La caratteristica fondamentale della melatonina è che essa viene sintetizzata quando c’è buio, ovvero la sera e la notte con un picco tra le 2 e le 4 del mattino, successivamente invece si passa ad una fase decrescente e con l’arrivo della luce ecco che, generalmente, tendiamo a smettere di dormire e ci alziamo.

La melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale.
L’effetto derivato dalla liberazione della melatonina varia durante il corso della giornata: le sue concentrazioni plasmatiche raggiungono il picco massimo alla sera, mentre la produzione della stessa è molto inferiore alla mattina presto. Ecco spigato il motivo per cui alla sera è favorito l’addormentamento della persona: proprio perché si ha un elevato effetto derivato dalla consistente quantità di melatonina rilasciata.

L’Endorfina

L’ormone di liberazione dell’ormone adrenocorticotropo (CRH) è un neuropeptide di 41 aminoacidi prodotto dall’ipotalamo che agisce sull’ipofisi permettendo la secrezione di ormone adrenocorticotropo (o corticotropina, ACTH) e β-endorfina.

Il CRH, inoltre, provoca attivazione centrale, aumenta l’attività del sistema nervoso simpatico e la pressione sanguigna, stimola il rilascio delle citochine e aumenta la loro attività sulle cellule bersaglio.
Al contrario, diminuisce la funzione riproduttiva, riducendo la sintesi dell’ormone di liberazione delle gonadotropine (GnRH) e inibisce il comportamento sessuale. L’ormone di liberazione dell’ormone adrenocorticotropo può essere utilizzato come farmaco.

Ecco alcune attività che aumentano il rilascio di endorfine all’interno del corpo:

  • agopuntura
  • massaggio
  • meditazione
  • sesso
  • dolore
  • esercizio fisico
  • stress

L’attività fisica aiuta l’organismo a rilasciare endorfine. La sensazione di benessere provata dagli sportivi durante gli allenamenti per qualche tempo era stata correlata a motivazioni psicologiche, ma in seguito la scienza si è resa conto che il rilascio di endorfine associato ad un allenamento (di almeno trenta minuti) ha cause neurochimiche. Il fenomeno del “runner’s high”, una vera e propria euforia da sport e da corsa, è più frequente nei ciclisti e nei maratoneti perché la loro attività fisica è molto prolungata.

Ma chiunque abbia mai praticato uno sport conosce bene le sensazioni di benessere che ne possono derivare.

Mangiare il proprio cibo preferito aiuta l’organismo ad avvertire una vera e propria sensazione di benessere e a stimolare la produzione di endorfine.

Uno degli esempi più classici da questo punto di vista è il cioccolato, ma secondo le ricerche questo fenomeno si può estendere a tutti i cibi gustosi che amiamo particolarmente. Ecco perché dopo aver mangiato qualcosa che ci piace ci sentiamo felici e appagati.

Gli amanti del cioccolato saranno felici di sentire che la cioccolata nera fornisce protezione contro gli attacchi cardiaci e gli infarti. Grazie all’alto contenuto di polifenoli e altri antiossidanti, la cioccolata nera riduce infiammazioni, abbassa la pressione sanguigna, riduce il colesterolo LDL, aumenta il colesterolo HDL (quello buono) e protegge la salute delle tue arterie. Contiene anche sostanze chimiche che promuovono il rilascio di endorfine.

In una delle principali meta-analisi su 139 studi condotti in circa 40 anni, i ricercatori hanno concluso che il consumo di cioccolato abbassa il rischio di morte cardiovascolare di circa il 19%. Questa è la buona notizia. La cattiva notizia è che, per avere buoni risultati non puoi strafogarti in quanto per avere un effetto benefico se ne  dovrebbe mangiare al massimo 5 gr al giorno, l’equivalente di un piccolo scacchetto 2 o 3 volte a settimana, i benefici tendono infatti a scomparire con il consumo di grandi quantità.

Un piccolo pezzetto di cioccolata nera può anche aiutare a frenare il tuo appetito per cibi poco salutari, come dimostrato da una ricerca dell’università di Copenhagen che rivela che il cioccolato nero è più saziante di quello al latte e riduce il desiderio di snack salati o dolcetti.

La scienza è sempre più interessata agli effetti positivi della musica nella vita quotidiana. Spesso una semplice canzone di sottofondo ci aiuta a sentirci meglio soprattutto quando siamo tristi. E’ merito della produzione di endorfine, che viene stimolata dall’ascolto. Secondo uno studio scientifico dedicato a questo argomento, ascoltare musica innalza la soglia del dolore e ha degli effetti positivi sul nostro stato di benessere.

Ecco dodici modi per produrre endorfine e quindi per diminuire il dolore e per avere un senso generale di benessere:

  1. Mangiare del peperoncino/cioccolato nero
  2. Fare sport.
  3. Avere un orgasmo.
  4. Fare una seduta di agopuntura (chissà perché é così poco diffusa in Italia…)
  5. Mangiare il cioccolato.
  6. Fare qualcosa di “estremo”: Bungee jumping, un giro sulle montagne russe, un lancio con il paracadute etc etc
  7. Ridere: più è lunga la risata, meglio è.
  8. Prendere il sole.
  9. Vedere uno spettacolo che vi piace e/o ascoltare della bella musica.
  10. Pensare positivamente. Ciò invocherà “l’effetto placebo”.
  11. Fare alcuni respiri profondi.
  12. Aumentare il contatto fisico con il vostro partner. (studio condotto dal Dr. Candace Pert della Johns Hopkins University).E non dimenticate che… la gente che fa sport ha regolarmente livelli più elevati dei beta-endorfine nel corpo di coloro che non lo praticano. Un motivo in più per fare ginnastica!
    Che bisogno c’è di comprare farmaci quando potete produrveli da soli?

La produzione degli “ormoni del piacere” può essere favorita dall’alimentazione (:cioccolato, peperoncino piccante, cannella, zafferano, zenzero, semi di zucca di lino, di arachidi e noci, le noci, ostriche), dal massaggio, dagli olii essenziali, dalla musica , da una giusta esposizione ai raggi solari, dai colori (rosso,arancione,lilla), dall’agopuntura (il meridiano tra il pollice e l’indice), dalla preghiera e dai mantra,dall’ipnosi e dall’elettrostimolazione.

Utilissimi, per favorire la  concentrazione di endorfina, sono anche tutti movimenti sereni ed equilibrati come danzare, nuotare, camminare, non ultimo, fare l’amore.

L’esistenza di ormoni che regolano una rete interna di sensazioni di piacere è stata dimostrata scientificamente ed è considerata una delle. La scoperta delle endorfine è avvenuta nel 1975 da parte di un ricercatore scozzese di nome Heghes, ed è considerata una delle scoperte più importanti degli ultimi cento anni.

Tutto dipende dal cervello e da alcune strutture nervose periferiche che producono le endorfine, molecole molto speciali, simili alle proteine, in grado di dare sensazioni che vanno dal piacere all’estasi e che hanno come recettori specifici gli stessi della morfina e degli oppiacei.

L’ormone del piacere viene prodotte in altre zone del corpo: le cellule destinate alla loro produzione si trovano anche nelle ghiandole salivari, nelle ghiandole surrenali, nell’ipofisi, nel tratto gastrintestinale e nella regione pelvica. L’organismo provvede alla sinterizzazione delle endorfine partendo dagli aminoacidi presenti nelle proteine contenuti negli alimenti assunti con la dieta.

Attualmente si conoscono quattro distinte classi di endorfine, dette rispettivamente: alfa, beta, gamma e delta.

Al sistema delle endorfine appartengono anche le encefaline, che sono classificate in maniera separata perché vengono liberate da terminazioni nervose diverse.

Quando ci si sente in buona salute e in forma il loro livello è buono, al contrario, quando ci si sente depressi o si prova una sensazione di malessere, il livello delle endorfine è scarso, con la conseguenza di una diminuzione del senso di benessere generale.

Dolore, disagio, ansia e tensione muscolare sono tutti segnali d’allarme perché indicano che l’equilibrio fisico è alterato e che il livello delle endorfine si è abbasato. E’ quindi bene imparare che il piacere è senso di salute e che l’antico proverbio: “Mens sana in corpore sano”, esprime il segreto della felicità, perché quando siamo sani fisicamente e mentalmente, tutto nella nostra vita funziona meglio.

L’acetilcolina è un neurotrasmettitore, una sostanza prodotta dal nostro organismo per trasferire gli impulsi nervosi in molteplici punti del sistema nervoso centrale e periferico. I neuroni che secernono acetilcolina vengono definiti colinergici; analogo discorso per i suoi recettori, che vengono distinti in recettori nicotinici e muscarinici. La diversa concentrazione e conformazione chimica di questi recettori, e delle relative isoforme nei tessuti, fa sì che i vari farmaci che interferiscono con l’azione dell’acetilcolina, possano produrre effetti circoscritti prevalentemente ad un settore piuttosto che ad un altro. Nonostante questa diversità strutturale, l’acetilcolina è in grado di legarsi ad entrambi i recettori, poiché diversa è la parte di molecola che interagisce con i recettori muscarinici rispetto ai nicotinici. Questo è uno dei motivi per cui l’acetilcolina non viene utilizzata direttamente a fini terapeutici:  visto che agisce su tutti i recettori colinergici

Questa importantissima sostanza viene prodotta dal nostro corpo ed ha la funzione di trasferire gli impulsi nervosi in moltissime parti del nostro corpo tramite dei neuroni, questi hanno la funzione di secernere l’acetilcolina e sono chiamati neuroni colinergici, i recettori che hanno la funzione di ricevere questi stimoli nervosi di dividono in recettori muscarinici e recettori nicotinici.

I due recettori hanno infatti una diversa conformazione, concentrazione chimica e diverse isoforme nel tessuto; queste differenze fanno si che possano ricevere segnali diversi l’uno dall’altro.

L’acetilcolina riesce a legarsi ad entrambi i recettori in quanto la parte di molecola che viene recepita dai recettori muscarinici e nicotinici è diversa.

A che cosa serve
Come neurotrasmettitore l’acetilcolina invia segnali a tutta la muscolatura volontaria del nostro corpo, la sua funzione che qui ha un effetto eccitatorio nel sistema parasimpatico ha invece un effetto opposto, è principalmente inibitorio.

Acetilcolina, un neurotrasmettitore polivalente

 

L’Acetilcolina è un importatissimo neurotrasmettitore del sistema nervoso centrale e periferico, è il principale mediatore chimico delle nostre trasmissioni nervose.

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 L’Acetilcolina è un importatissimo neurotrasmettitore del sistema nervoso centrale e periferico, è il principale mediatore chimico delle nostre trasmissioni nervose. E’ stato il primo neurotrasmettitore conosciuto, fu scoperto nel 1924 da Otto Loewi.

CHE COS’È

Questa importantissima sostanza viene prodotta dal nostro corpo ed ha la funzione di trasferire gli impulsi nervosi in moltissime parti del nostro corpo tramite dei neuroni, questi hanno la funzione di secernere l’acetilcolina e sono chiamati neuroni colinergici, i recettori che hanno la funzione di ricevere questi stimoli nervosi di dividono in recettori muscarinici e recettori nicotinici. Questi due recettori hanno infatti una diversa conformazione, concentrazione chimica e diverse isoforme nel tessuto; queste differenze fanno si che possano ricevere segnali diversi l’uno dall’altro. L’acetilcolina riesce a legarsi ad entrambi i recettori in quanto la parte di molecola che viene recepita dai recettori muscarinici e nicotinici è diversa.

A che cosa serve

Come neurotrasmettitore l’acetilcolina invia segnali a tutta la muscolatura volontaria del nostro corpo, la sua funzione che qui ha un effetto eccitatorio nel sistema parasimpatico ha invece un effetto opposto, è principalmente inibitorio.

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Gli effetti provocati dall’acetilcolina sono:

  • Stimola la salivazione
  • Stimola la secrezione delle ghiandole salivari, bronchiali, pancreatiche e gastriche
  • Aumenta la peristalsi intestinale e le funzioni digestive dell’apparato digerente
  • Effetto vasodilatatorio generalizzato, riesce infatti a liberalizzare l’ossido nitrico, in caso di endotelio danneggiato invece il suo effetto è di vasocostrizione perché agisce sui recettori nicotinici dei muscoli.
  • Diminuzione dei battiti cardiaci
  • Diminuzione della forza di contrazione del muscolo cardiaco, questo effetto è meno marcato a livello ventricolare.
  • Aumenta il tono e l’ampiezza delle contrazioni intestinali e stimola l’attività secretoria dello stomaco stimolando il nervo vago.
  • Provoca lo svuotamento e la peristalsi ureterale per la contrazione del muscolo detrusore della vescica.
  • Stimola la secrezione delle ghiandole salivari, lacrimali, sudoripare, tracheo-bronchiali e digestive.
    Determina l’accomodazione del cristallino e la miosi dell’occhio nella visione da vicino.
  • Contribuisce all’erezione dell’organo riproduttivo maschile.
  • Permette la contrazione muscolare

L’acetilcolina lavora a livello delle placche motrici dei nostri muscoli scheletrici striati, si riscontra nelle nostre sinapsi del sistema nervoso simpatico, di quello parasimpatico e nel midollo del surrene.

Anche se quasi tutti i vasi sanguigni non sono innervati dal sistema parasimpatico, l’acetilcolina è causa di una generalizzata vasodilatazione, è inoltre implicata direttamente nella funzionalità delle ghiandole sudoripare, in quanto quest’ultime sono collegate con il sistema nervoso simpatico tramite terminazioni nervose.

Gli effetti provocati dal neurotrasmettitore acetilcolina possono essere bloccati da alcune sostanze che si legano ai recettori colinergici, che non sono più in grado di recepire il suo segnale.

FONTI