Crescita positiva: Business, Sport & Life Coach

 

tania-petriccione
Tania Petriccione e “Crescita positiva”

Consapevoli di quanto sia importante la Crescita positiva per ognuno di noi , abbiamo intervistato una specialista del settore…Tania Petriccione  Business, Sport & Life Coach…

Chi sei in tre pregi e tre difetti.

 T:” I miei tre pregi sono le mie tre potenzialità salienti: l’integrità, l’amore e la spiritualità.

Queste potenzialità non sono soltanto il modo in cui a me piace esprimermi, nella relazione con me stessa, con gli altri e con il lavoro, suscitando emozioni positive anche in chi entra in contatto con esse, ma sono per me dei veri e propri valori, che mi guidano nella vita e che tendo a proteggere, alimentare e soddisfare in tutte le scelte che poi prendo.

Queste caratteristiche personali quando miscelate insieme, come se fossero i colori con cui vado di giorno in giorno ad abbozzare e comporre il quadro della mia vita, prendendomi cura di ogni dettaglio e sfumatura, mi permettono di sentirmi al contempo sempre autentica e armonica nelle mie scelte e coerente verso l’altro; curiosa e appassionata, rispetto al mio lavoro e la vita in genere oltre che nella conoscenza di chi ho di fronte, chiunque esso sia; di sentire nel profondo che la vita ha un senso e un significato importante che trascende il nostro io e assegna maggior valore al nostro tram tram quotidiano, se solo individuiamo quale “scopo” assegniamo alla nostra presenza su questa terra.

Il mio è quello di “incidere positivamente nella vita delle persone” e intendo farlo supportando le persone nella ricerca e nello sviluppo di ciò che è il loro bene e la loro felicità.

I miei 3 difetti invece sono: l’eccessiva cura del dettaglio, aspetto forse derivato dal mio precedente lavoro, anzi dalla mia precedente vita nel settore della Comunicazione e della Pubblicità dove si proclamava che “the Devil is in details”, e cioè “il diavolo è nei dettagli” (e che io in realtà vivo come misura del mio prendermi cura di ciò che faccio e indirettamente anche di coloro con cui entrerò in relazione); il sentirmi rattristita e quasi impotente quando vedo persone che per scelta tendono a non investire più su se stesse, si fermano nella crescita, disimparano ad amarsi e ad amare gli altri per le ferite subite (lo definisco un difetto, perché in fondo la loro è una scelta e come tale va rispettata); il non voler credere che “le regole e i principi” che governano il mondo di oggi siano dati per sempre e che le persone non possano cambiare (anche quando assisto a comportamenti e abitudini relazionali che trasudano paura e diffidenza verso l’altro, risentimento o rabbia o scarsa empatia e mi interfaccio con valori di una cultura a tratti anti-umanista che pone il proprio bene superiore al bene dell’altro, sono convinta che c’è sempre una possibilità di cambiamento in meglio, e cioè un’area prossimale di sviluppo che non è stata ancora tentata dalle persone e che il mondo può realmente diventare un posto migliore in cui abitare se tutti noi scegliessimo consapevolmente di iniziare un nuovo allenamento in positivo, frutto di una cultura umanista che pone al centro il NOI invece dell’IO).”

 

Di cosa ti occupi nella vita e perché

 T:” Io credo di aver vissuto fin ora tre vite, tutte collegate tra di loro dal filo della passione per la comunicazione e la relazione interpersonale. Nello specifico, nella mia prima vita vissuta a Bari, mia città adottiva, svolgevo un lavoro di PR, Eventi e ufficio stampa per un’impresa di servizi, la mia seconda vita mi ha visto risiedere e lavorare felicemente a Milano per 15 anni come Account Director in un’Agenzia Internazionale di Comunicazione e Pubblicità, mentre in questa fase della mia crescita evolutiva che considero la mia terza vita e che mi vede nuovamente a Bari mi occupo di affiancare come Business, Sport & Life Coach privati (tra cui adulti e adolescenti) e organizzazioni nel loro sviluppo personale e organizzativo e nella ideazione e realizzazione di progetti di vita e organizzativi orientati al perseguimento di un maggior ben-essere.

Il perché ho scelto questo lavoro riprende quanto già ho detto sullo “scopo” che ho individuato per me: era il vestito più comodo e adatto che potessi indossare per realizzare appieno il mio desiderio di migliorarmi sempre e di migliorare il contesto in cui opero, contribuendo a rendere le persone più felici o comunque meno infelici.”

Come nasce l’amore per il tuo lavoro?

T: “Dal profondo amore che nutro per la vita e per le persone, di cui riesco a leggerne il potenziale positivo che portano dentro, anche quando represso o latente. Trovo magico e sorprendente lavorare con la persona, essere al suo fianco per il suo ben-essere e insieme portare alla luce quel potenziale, per darle modo di riappropriarsene, allenandolo e facendolo diventare un suo talento, personale, specifico, originale, unico che quando da lei agito le migliorerà la vita e la migliorerà anche a chi la ama e a chiunque entrerà in contatto con lei, mentre fa la spesa o al lavoro o al bar mentre prende un buon caffè. E’ l’effetto generativo che produce su tanti altri quel suo impegno nel volersi mettere in gioco e migliorare, quel suo non volersi accontentare che mi affascina ancora: il lavoro che facciamo nella relazione a due irradia poi i suoi benefici effetti su molte più persone.”

 

 Hai un modello di riferimento da seguire o a cui ti ispiri?

 T:” Certo, senza un modello che fungesse per me da porto sicuro non avrei mai potuto avventurarmi in questo nuovo lavoro e sperimentarmi con creatività, fiducia e speranza.

Il mio modello è quello del coaching umanistico (fortemente innovativo e unico in Italia perché integra il coaching di derivazione americana e sportiva con elementi di filosofia umanista e psicologia umanista e positiva, oltre che con i principi delle Neuroscienze) che pone al centro la persona e le sue specificità e che fa leva sui suoi punti di forza, su ciò che già c’è nella persona e funziona per permetterle di raggiungere i suoi obiettivi o di recuperare le competenze che le mancano.

Lontano dal paradigma ortopedico, che purtroppo pervade la nostra Società, a partire dalla Scuola, per cui ci dicono di lavorare sempre su ciò che non funziona in noi o di recuperare ciò che ci manca, qui parliamo di individuazione e valorizzazione delle potenzialità individuali, di allenamento intenzionale, di sviluppo del talento (a un ragazzo che va male in matematica e a cui piace molto l’italiano non ci preoccuperemo da subito di fargli fare il recupero nella prima materia mettendogli a disposizione un insegnante di sostegno che nel migliore dei casi il ragazzo vorrà che “si sostituisca a lui”, senza responsabilizzarsi, ma investiremo anche e soprattutto su quella sua seconda passione, magari anche facendogli seguire un corso di scrittura creativa ad esempio se gli piace, svilupperemo ciò che in lui è già forte e lì dentro lui si dovrà impegnare, dovrà raggiungere nuovi obiettivi di crescita, passando magari dal 7 all’8, e quel percorso di creazione di nuove competenze in lui, quel sentirsi “in grado di” e fortemente motivato, non solo rafforzerà la sua autostima e la sua autoefficacia ma produrrà in lui emozioni positive che gli permetteranno poi di sfidarsi anche sull’altro campo, quello meno piacevole, avendo però ora chiaro il modello di allenamento da seguire e potendo contare sulle sue forze del carattere).

Se questo è il mio porto, c’è anche da dire che il mio faro di riferimento, colui che mi indica la direzione quando anche io da coach rischio di disorientarmi, è l’inventore del metodo del coaching umanistico: Luca Stanchieri (psicologo, coach, saggista, scrittore e fondatore della Scuola Italiana di Life & Corporate Coaching).”

 

Qual’ è il tuo motto o il tuo stile di vita?

T: ”Buffo, ora che ci penso, anche i motti sono cambiati insieme a me.

Sono passata da un motto più individualista diciamo, adottato quando ero adolescente e che ben rifletteva il lato perseverante del mio carattere, “Volli, fortissimamente volli, sempre volli” a quello attuale, che considero più spirituale e allargato e che mi indica la meta del mio incedere come persona e del mio voler incidere come professionista nella vita dell’altro: “Il principale compito dell’uomo nella vita è dare alla luce se stesso” (Erich Fromm).

Perché penso che ognuno di noi sia nato per dare un suo contributo speciale al mondo, il nostro miglior contributo, grazie alla migliore espressione di chi siamo e di ciò che sappiamo fare meglio. Anche il nostro “semplice esserci”, in questo modo, potrà originare sempre qualcosa di assolutamente unico, insostituibile e necessario al mondo.”

 

Come si chiama l’associazione per la quale lavori?

T: “La mia associazione di riferimento è AICP (Associazione Italiana Coach Professionisti), dove dal 2011 al 2014 ho anche ricoperto il ruolo di Membro del Comitato Direttivo, come responsabile comunicazione, ma resto una libera professionista e svolgo progetti nelle Scuole (come coach-orientatrice), nelle aziende oltre che percorsi privati in studio, con adulti, con genitori e adolescenti (che richiedono di lavorare insieme sul Metodo di Orientamento Vocazionale, anch’esso invenzione della Scuola di Luca).

Ciò non toglie che la mia felicità relazionale, mai sazia, stimola continuamente la mia creatività e la mia audacia e mi fa intravedere sempre nuove possibilità di creare nuovi progetti con altri colleghi, del settore o di settori affini, con cui condivido valori e mete. Penso che due menti, due cuori e due anime possano arrivare molto più lontano di dove arriverebbe il singolo, quando c’è una visione comune e un desiderio autentico di darsi reciprocamente e con generosità.

Dallo scorso settembre ad esempio, insieme alla collega Marilù, abbiamo dato vita a una realtà al momento solo “virtuale”, perché presente su FB, che si chiama “Crescita positiva”: un modo per sperimentarci insieme sui temi del life coaching creando laboratori di crescita personale.”

 

Di cosa si occupa e a chi si rivolge?

T: “Per noi “Crescita Positiva” è un luogo di autentico incontro, confronto e scambio sui temi della formazione, della crescita personale e del Coaching. Alterniamo la nostra presenza virtuale (con post e discussioni on line) con momenti live aperti a tutti (i laboratori di coaching).

Il nostro pubblico è chiunque sia interessato alle tematiche che trattiamo, chiunque le consideri di valore per apportare un miglioramento nella propria vita, personale e professionale, chiunque affermi che nella vita è sempre possibile cambiare, crescere positivamente e quindi migliorare.

Al momento non abbiamo ancora creato laboratori specifici per adolescenti, spero vivamente di farlo in futuro dal momento che gli adolescenti mi stanno particolarmente a cuore: quando parlo con loro sento di parlare all’intera umanità.”

 

Dove è possibile trovarti, contattarti

 T: “Sono presente su Linkedin e su FB, sia con il mio profilo personale (unico e solo perchè non ho omonimi) e lì rimando con serenità chiunque voglia saperne di più su di me anche come professionista (non avendo nulla da nascondere penso sia giusto che mi conoscano sia come persona che come professionista, perché tutto “risuoni” in modo armonico e credibile agli occhi della persona) sia con la pagina “Crescita Positiva” (inserendo questo nome nella ricerca anch’essa compare subito). Su quei canali è possibile trovare tutti i miei recapiti (cell, email, skype).”

 

Prossimi eventi

I prossimi laboratori di coaching sono previsti per:

Sabato 12 novembre ore 9,00-13,00 – “Come esprimere il meglio di sé nelle relazioni”
Obiettivo: scoprire e allenare le tue potenzialità relazionali.

 

Sabato 3 e 10 dicembre ore 9,00-13,00 – “Come costruire relazioni positive”
Obiettivo: conoscere e allenare le competenze necessarie per costruire relazioni positive (comunicazione-ascolto attivo-empatia-fiducia-filosofia della cura).

 

Si può partecipare a un singolo laboratorio o all’intero percorso “Allena il tuo potenziale relazionale”, con agevolazioni di prezzo in quest’ultimo caso.

Da coach amiamo premiare l’impegno e la costanza. 😉

Per registrarsi occorre scrivere a [email protected]

link ai laboratori

 

Per approfondire:http://www.gazzettadaltacco.it/2016/11/23/tira-fuori-la-bellezza-che-e-in-te/